Evento centrale del semestre di Presidenza Italiana del Consiglio d’Europa, il 13 Maggio si è tenuta a Strasburgo, alla presenza del Ministro della Giustizia Marta Cartabia, la cerimonia di apertura per la firma del Secondo Protocollo Addizionale alla Convenzione di Budapest.

La Convenzione, trattato internazionale di riferimento per l’azione di autorità giudiziarie e forze dell’ordine in materia di cybercrime, da oggi si arricchisce quindi di ulteriori strumenti operativi per ottenere accesso a prove elettroniche in differenti giurisdizioni in modo rapido ed efficiente, anche tramite cooperazione diretta con i service provider stranieri o la trasmissione di dati e informazioni in situazioni di emergenza.

Allo stesso tempo, il Secondo Protocollo garantisce un forte sistema di salvaguardie e condizioni che tutelano i diritti fondamentali degli individui eventualmente coinvolti nelle attività investigative, inclusa la protezione dei dati personali che possono essere trasferiti da un Paese all’altro.

Il Protocollo è il risultato di oltre 4 anni di negoziazioni che hanno coinvolto 75 Paesi, per un totale di oltre 600 contributi.

Già nella stessa giornata, nel momento stesso in cui è stato dichiarato aperto, oltre 20 Paesi hanno proceduto alla sottoscrizione del Protocollo, il primo dei quali l’Italia.

Un risultato straordinario, che rafforza in modo sostanziale la cooperazione internazionale in materia di cybercrime e prove elettroniche.

https://www.coe.int/en/web/portal/-/enhanced-co-operation-and-disclosure-of-electronic-evidence-22-countries-sign-new-protocol-to-cybercrime-convention